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Liriche |
Lettura di alcune liriche.
AL POETA
AMEBEO PER EURIDICE
AMEBEO PER I DIRITTI UMANI
AMEBEO PER LA PACE
COMPIANTO
CORALE DELL'ASTIO E DEL DOLORE
CORALE PER I LUOGHI DOLENTI
I DERELITTI
INVOCAZIONE ALLA PACE
MOLTE SONO LE COSE BELLE
TRITTICO DEL LUTTO
TRITTICO DELLA LIBERTA'
VIVI L'OGGI
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Audio
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"Sospiro di giunchi” -- Tratta da "La poesia è una ladra" --- Voce: Karl Esse
"Ci siamo assuefatti a tutto" -- Tratta da "Chiari oscuri del dolore" , Amazon, 2017 -- Voce : Rodolfo Lettore
"Dicembre" -- Tratta da "Amebeo per Euridice", AGAR Editrice (RC), 2009 -- Voce : Rodolfo Lettore
"Il ritorno" -- Tratta da "Chiari oscuri del dolore", Amazon, 2017 -- Voce : Rodolfo Lettore
"Andavamo a piedi nudi" -- Tratta dalla silloge inedita "Versi avversi e diversi" -- Voce : Rodolfo Lettore
"Non chiedono mimose" -- Tratta da "Amebeo per Euridice", AGAR Editrice (RC),2009 -- Voce : Rodolfo Lettore
"Un grumo di pena" -- Tratta dalla silloge inedita "Versi avversi e diversi" -- Voce : Rodolfo Lettore
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Filmati
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Il vuoto dell'assenza |
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L'inferno |
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Il ragazzo con la brocca |
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Corale per i luoghi dolenti |
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Prima che il tempo |
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Ci siamo assuefatti a tutto |
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Recensioni scritte da Vito Sorrenti |
LUCIANO SCALIA: "Certi voti..." Riflessioni
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L’aspirazione all’eternità è insita nell’animo umano. E per tutti, soprattutto per chi ha consapevolezza della fragilità e della caducità della stirpe degli uomini e sia animato al contempo, anche dal desiderio di lasciare ai posteri testimonianza del proprio vissuto, arriva il momento in cui sentiamo l'urgenza interiore di sfogliare a ritroso i fogli del diario della vita. E nel fare ciò, avvertiamo forte il desiderio di trascrivere le pagine più interessanti in bella copia, per renderle più facilmente leggibili se non alle future generazioni almeno alle persone più care.
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MARIA TERESA LIUZZO: ... ma inquieta onda agita le vene
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Dopo aver letto l'autorevole giudizio critico di Giorgio Bàrberi Squarotti e la sintetica ma ispirata prefazione di Fulvio Castellani, mi sono soffermato sull'epigrafe posta all'inizio del poemetto: "Dal buio della coscienza emergono i sogni, ritornano alla creta, s'innalzano iridati verso placente di stelle" perché, a mio giudizio, tale epigrafe sembra posta lì come un faro per illuminare il lettore, per indicargli il luogo da dove originano le parole, i colori, i suoni che danno forma e vita all'ultima opera, in ordine cronologico, di Maria Teresa Liuzzo. E in effetti, inoltrandosi nella lettura della silloge, si ha l'impressione di trovarsi davanti a delle sequenze oniriche, a delle visioni, a dei vaticini così ben descritti, così ben rappresentati da indurre il lettore a credere che siano attinti direttamente dall'inesauribile fonte dell'inconscio. Continua...
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'Mia Sorella" di Anna Pisano SG Stampa - San Marco Argentano (CS) |
Quando le corde di liuto dell'anima arata grondano note di dolente velluto anche le pietre si sciolgono al pianto. E chi, leggendo "Mia Sorella", opera prima di Anna Pisano, dedicata alla sorella scomparsa prematuramente, non sente i suoi occhi inumidirsi di pianto, farà bene a chiedersi, con Dante: "... E se non piangi, di che pianger suoli?"*. Perché il dolente "Diario" di Anna Pisano infonde nel lettore pena e commozione insieme e gli tocca il cuore, fin dalla lettura dei primi righi, con la sincerità del dettato, la semplicità del linguaggio e la musica mesta che trabocca da ogni sua pagina. Continua...
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Maria Teresa Liuzzo "L'ombra non supera la luce"
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"L'ombra non supera la luce". Questo il titolo, enigmatico ed ermetico, dell'ultima opera poetica, in ordine cronologico, della nota ed affermata poetessa calabrese Maria Teresa Liuzzo. La copiosa silloge, edita dall'A.G.A.R. Editrice di Reggio Calabria, si presenta in una elegante veste tipografi-ca che mostra in copertina una riproduzione del "Suonatore di liuto" di Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio, e sul retro una bella foto dell'autrice; mentre all'interno, ad impreziosirla ulteriormente, vi sono intercalati delle riproduzioni di capolavori quali "Madonna Litta", di Leonardo; "Bacco", del già citato Michelangelo Merisi; "Chitarra e violino", di Pablo Picasso, ecc. I testi che dànno corpo alla raccolta, sono preceduti dall'illuminante prefazione di Stefano Mangione e dall'autorevole giudizio critico di Giorgio Bàrberi Squarotti, e sono seguiti dalla dotta e articolata postfazione di Mauro Decastelli e da saggi, giudizi e note critiche, sulle precedenti opere della Liuzzo, di alcuni eminenti critici letterari, fra i quali il compianto Peter Russell.
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MARIA TERESA LIUZZO - Miosòtide (Non ti scordar di me)
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L'ultima opera poetica, in ordine cronologico, della sempre più affermata poetessa calabrese Maria Teresa Liuzzo, la cui fama ha da tempo travalicato i confini nazionali, prende il nome da una pianta' i cui fiori sono comunemente detti "non ti scordar di me". La silloge di 88 poesie, edita dall'A .G .A.R . Editrice di Reggio Calabria, si presenta in una pregiata veste editoriale che mostra in copertina una riproduzione del "Saffo e Faone" di Jacque Louis David e sul retro una bella foto dell'autrice. I testi che danno corpo alla raccolta, sono preceduti dal sintetico quanto autorevole giudizio critico di Giorgio Bàrberi Squarotti e dalla dotta e illuminante prefazione di Mauro Decastelli e sono seguiti da una articolata e approfondita lettura critica dello stesso Decastelli e da alcuni giudizi sull'opera in questione e sulle precedenti opere della Liuzzo, di altri eminenti critici letterari. Continua...
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NICOLA CHIARELLI - U CASTELLU - Poesie in dialetto pietrapaolese - Grafosud Rossano Scalo (CS) 2006 - pp. 96, euro 12,00 |
La prima lirica della silloge in dialetto pietrapaolese, che informa l'opera prima di Nicola Chiarelli intitolata U Castellu, edita dalla Grafosud di Rossano Scalo ( CS) con una bella è illuminante presentazione di Luciano Crescente e una sintetica ma efficace Prefazione dell'autore, impreziosita da numerosi disegni dell'artista Gaetano De Simone, detto Talimy, che raffigurano scene di vita quotidiana della comunità, e da un piccolo ma utile glossario, si apre con questi versi: "Mi ne sugnu iuto / ccù quattru nzone ntra na valicicchja /e ccù nu bagullu chjinu e ricordi. / Che scàrminu er a terra mia, /chi m'è rimastu ntru core!" (Omminu e Petrapavula). ( Me ne sono andato / con quattro panni dentro una valigetta / e con un baule di ricordi. / Che scàrminu della terra mia / che mi è rimasto dentro il cuore!), dove la parola scàrminu va intesa come un insieme di nostalgia struggente, dolore, rimpianto, malinconia. Perché questo scàrminu? A che cosa è dovuto? Leggiamo i versi che seguono: "... E' forse vivo un bocciolo di rosa / che dopo avergli reciso le radici / lo conservate nell'acqua del vaso? / Vive per qualche giorno / continuando a morire lentamente: / e che strazio quella sua vita! ". Continua...
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