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I POETI DEL TERZO MILLENNIO
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Giuseppe Anziano
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Intervista di Susanna Pelizza |
LA POESIA E' POESIA: per la sonorità delle parole, per la compostezza formale, per l'essenzialità dei contenuti.
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Premio Cultura "Adriano Angelo Gennai"
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Uomo di grande rettitudine morale, signorile nei modi, colto e sensibile, ama intensamente la Poesia con cui nutre l'animo per gran parte del suo tempo libero; i risultati conseguiti con le sue liriche di significato profondo sono eccellenti; "la sua disposizione innata di schierarsi sempre dalla parte dei più deboli e il desiderio di dar voce ai vinti, ai dolenti, agli esclusi, agli emarginati" gli ha permesso, nel corso degli anni, di farci prezioso dono di splendide poesie di notevole spessore. Il Centro d'Arte Coreografica "Aglaia" Premio "Nicola Mirto" 2009, quest'anno, ha voluto attribuirgli il Premio Cultura "Adriano Angelo Gennai" "per alti meriti poetici" e vuole ricordare la sua nobile figura di Poeta attraverso stralci di recensioni di chi di lui, a lungo, ha scritto.
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Intervento di Enzo Concardi
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Nella raccolta poetica Gocce d'amore (1994) Vito Sorrenti non ha ancora coniugato il pessimismo antropologico della raccolta successiva Vagando con la mente del 2002. Nel primo libro egli è soprattutto il poeta dei contrasti, un cantore delle contraddizioni umane, uno spirito capace di cogliere il contingente positivo dell'esperienza quotidiana. Si sofferma sulle attese trepide dello stato amoroso; attende l'amata nella sua stanza, ne invoca la presenza, esprime il bisogno di incontrare i suoi occhi e di ascoltare la sua voce (L'attesa). Scioglie un canto alla speranza, quella dimensione misteriosa proiettata verso il futuro che, nonostante sia "una fiammella sottile e lontana", gioca su di lui un fascino segreto: "mi attrae e mi chiama" (La speranza). Rievoca l'età adolescenziale, il mondo contadino, dipingendo liricamente la natura, il paesaggio, la campagna (Immagini). Filosofeggia in versi sul destino, che non consiste nell' arrabattarsi freneticamente, ma che si realizza più semplicemente in un "carpe diem" oraziano, "perché il segreto della vita felice / sta nel viverla alla giornata" (Conflittualità). Continua...
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Giudizio critico di Rodolfo Tommasi
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Vito Sorrenti è un poeta, in questo senso, persino eticamente chiarificatore. In consonanza con quella necessità vitale che impone alla parola di recuperare il vero accento di un linguaggio collocabile, ad alti livelli di pressione lirica, nel bisticcio dialettico tra terra e cielo, tra raziocinio e autofferta all'assolutezza della percezione, a costo di lasciarsi lacerare da esperienze disumanizzanti circa il rapporto umanità/poesia (altrimenti, dove finirebbero le lezione di Benn, di Artaud, di Bernhard?), Sorrenti fa filtrare drammatici fulgori dalle incrinature esistenziali che crettano la superficie dell'essere. Continua...
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Nota critica
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Sul crinale di un secolo che ha visto varie e dinamiche "rivoluzioni" culturali, la scrittura di Vito Sorrenti si è creata uno spazio del tutto individuale, riuscendo a coniugale in modo raro lo sguardo del poeta verso il presente e il passato. Si incontrano allora, in maniera ideale i risvolti di una cronaca dolorosa e purtroppo sempre attuale quali quella delle "morti bianche", in cui seguono la stessa sorte un muratore bergamasco e gli operai delle fucine di Efesto, con il resoconto della triste storia di Euridice dove mirabilmente "Lacrima l'eco fra le case divelte" la parola "Morta"... È allora nella congiunzione di tessuti dissimili, il contemporaneo e la mitologia, che i versi di Sorrenti assumono toni e caratteristiche del tutto personali e finemente indicativi anche dal punto di vista didattico. (Luigi Finetti)
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Nota critica di Rodolfo Tommasi
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Ecco, dunque, sorgere altri nomi, altri riferimenti: Vito Sorrenti, trepido e lirico, ma non meno concreto pur sui laceranti disinganni: "Che strazio portarsi dietro la sete del presente / e la fame del passato; e vedere il futuro abitato / da gente che muore" (da Desolazione, in Vagando con la mente, Helicon, 2002): non siamo forse sulla soglia di un iperrealismo? E l'iperrealismo non sfiora forse l'eccedenza della realtà fondandosi sull'aggressione alla verosimiglianza? Sorrenti è un poeta che forse più di altri sente il cedimento della realtà nel momento in cui è la scrittura a doverla sostenere, il suo orientarsi sulla constatazione dell'ovvio trasformandolo in dramma avvicina la sua poesia a una dimensione del pensiero poetico prossima all'istanza drammaturgica.
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Testo critico di Lia Bronzi
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"Entro un ambito cronologico storicamente e socialmente omogeneo, che ha influenzato la psiche del poeta, nasce, si evolve e si esterna, la poesia di Vito Sorrenti, che trova anche la matrice morale spirituale e sociale nell'intima essenza, nella vera natura, nel modo di essere uomo dell'autore stesso. Egli annota, nel vario intreeciarsi dei tempi: i costumi, le tradizioni, le istanze della civiltà contadina dalla quale proviene, messa in contrapposizione alla civiltà piccolo-borghese, che egli dimostra di non apprezzare. L'iter sorrentiano, si allarga così e si specifica in un'evidente pessimismo che si concretizza nel farsi del suo poetare, nell'insoddisfazione e nella ricerca di una precisa e ben differenziata identità, tuttavia nello scorrere della poesia ne emerge un linguaggio che mescidato al pessimismo, descrive la natura con lirica, piacevole connotazione espressiva".
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Testo critico di Rodolfo Tommasi
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Dove la parola è irradiata da un nucleo d'allarme, dove l'allarme della parola prima lambisce e poi chiude in sé, quasi nella stretta di un pugno, con viscerale scatto decisionale tutta l'essenza comunicativa dell'immagine, là risiede, nel suo acceso e vibrante enunciato, la poesia di Vito Sorrenti. Ma la visceralità, l'impeto inevitabile e schietto, la vena dolente, a tratti la lieve intonazione di un disincanto, non vengono a sottrarsi al costantemente sorvegliato dosaggio terminologico. Sorrenti è poeta della ricerca e della comunicazione diretta, degli ampi spazi evocativi e delle dettagliate singolarità del sentimento, della memoria intesa come guida all'autoanalisi e della realtà come filtro della memoria nella sua incombenza, è poeta del soprassalto iconico e della misura lessicale[..]. Continua...
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Recensioni dei libri
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GOCCE D'AMORE
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Premio letterario Turoldo |
Clicca qui per leggere alcune liriche e la recensione del premio letterario Turoldo
http://www.poiein.it/premi_letterari/Turoldo/sorrenti.htm |